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La Mirra: Proprietà e Usi dall’Antichità ai Giorni Nostri

gen 29, 2024

La Mirra e il suo utilizzo in erboristeria

Cos'è la mirra?

La mirra, una pregiata gomma resina, si contraddistingue per il suo profumo speziato e balsamico, il suo gusto aspro e amaro, e un colore giallo-arancio che assume sfumature grigiastre una volta essiccata. Questa sostanza aromatica è estratta da vari piccoli alberi o arbusti appartenenti al genere Commiphora, facente parte della famiglia delle Burseraceae.


Originaria dell'Africa Nord orientale e dell'Asia Sud occidentale, la mirra trova habitat comune sulle rive del Mar Rosso, in Senegal, Madagascar e India. La specie predominante utilizzata per la produzione di mirra è la Commiphora myrrha, diffusa soprattutto in Somalia, Etiopia, Sudan e nella penisola arabica. La pianta cresce spontaneamente a quote comprese tra 250 e 1300 metri sul livello del mare, preferibilmente su suoli calcarei.


La resina di mirra si libera come un essudato giallo pallido dalla corteccia degli alberi, indurendo al contatto con l'aria e formando masse rosso-giallastre o marroni-rossicce che vengono raccolte manualmente.


Il termine "mirra" ha radici nel latino "murra" o "myrrha", che a sua volta deriva dal greco e dall'ebraico "mor" (מור). La parola ebraica è collegata a una radice semitica, "mrr", con il significato di "amaro".


Una resina simile, conosciuta come balsamo della Mecca, è ottenuta dalla Commiphora gileadensis (precedentemente denominata Commiphora opobalsamum).


Commiphora myrrha (T.Nees) Engl. 1883, Famiglia Burseraceae

La Commiphora myrrha è una pianta arborea/arbustiva che si distingue per il suo tronco legnoso, robusto e nodoso, dal colore grigio-argento. I rami sono caratterizzati da lunghe spine, mentre le foglie sono disposte in ciuffi di 3-4, di dimensioni ridotte, coriacee, di colore verde e caduche.


Con brevi peduncoli e una forma lobata, le pagine fogliari presentano una superficie liscia, mentre il margine è ornato. L'intera chioma si sviluppa in modo irregolare.



Alla fine della stagione delle piogge, l'albero di mirra produce fiori che si distinguono per le loro sfumature arancio e sono raggruppati in infiorescenze a pannocchie.


La Mirra nell’antichità e nella Medicina popolare

La storia della mirra è molto antica, con i suoi utilizzi che risalgono addirittura agli Antichi Egizi, che la impiegavano nel processo di imbalsamazione e la includevano come ingrediente nel kyphi.


Le prime testimonianze di spedizioni a Punt, nell'odierna Somalia, risalgono alla quinta dinastia, guidata dal Re Sahure. Queste spedizioni includevano grandi quantità di mirra, incenso, malachite, ebano, avorio e pelli di animali, e un rilievo raffigura il re che si prende cura di un albero di mirra.


Nell'Antica Grecia, la mirra veniva mescolata nel vino, e la sua origine era legata al mito di Mirra, madre di Adone. Da qui, la mirra si diffuse anche tra gli antichi popoli russi, dove la "smyrna" veniva utilizzata come incenso in numerosi rituali.


Nella millenaria medicina Ayurvedica, la mirra ha trovato e trova ancora oggi diverse applicazioni, come stimolante dell'attività tiroidea e nel trattamento di infiammazioni cutanee, ulcere e ferite, oltre a essere un rimedio per disturbi mestruali e gastrici.


Nella medicina cinese, la mirra fu introdotta nel VII secolo e viene ancora utilizzata per trattare emorragie, dolori, ferite, amenorrea e carbonchio.


La medicina popolare impiega la mirra per via orale come rimedio carminativo ed espettorante, digestivo e disinfettante urinario. Inoltre, viene utilizzata per favorire l'appetito e contrastare infezioni intestinali. La mirra è stata anche adoperata come insetticida e purificante per gli ambienti.


Ancora oggi viene utilizzate nella fumigazione per favorire l'introspezione, il rilassamento e le pratiche di yoga e meditazione.


Proprietà e attività biologiche della Mirra

La mirra rivela una varietà di proprietà, tra cui astringenti, cicatrizzanti, antisettiche, antimicrobiche, antinfiammatorie, analgesiche ed espettoranti, grazie soprattutto alla presenza di Z-guggulsterone.


Si è dimostrato scientificamente che l''olio essenziale di mirra, mostra proprietà astringenti e disinfettanti a livello locale, promuovendo la guarigione cutanea, specialmente in seguito a ferite.


Inoltre, è emerso che questo olio ha un'azione ipoglicemizzante, riducendo i livelli ematici di glucosio, stimolando la secrezione di insulina e incrementando il contenuto di glicogeno a livello epatico.


Tuttavia, sono necessari ulteriori approfondimenti attraverso studi scientifici per consolidare tali osservazioni.


Utilizzo della Mirra in Erboristeria moderna

La raccolta della mirra avviene verso la fine dell'estate, quando la pianta fiorisce e sul tronco compaiono noduli da cui fuoriesce la preziosa gommoresina.


Attualmente, la mirra è ampiamente impiegata come componente in vari prodotti farmaceutici per le sue notevoli proprietà disinfettanti. Nel settore della profumeria, gode di particolare riconoscimento, soprattutto in Francia e Belgio.


Nell'ambito dell'aromaterapia, l'olio essenziale di mirra è utilizzato come efficace riequilibrante dell'umore.


La mirra assume diverse forme d'uso, tra cui la tintura alcolica, che dimostra efficacia nel trattamento esterno di infezioni del cavo orofaringeo. Si rivela particolarmente utile come collutorio per trattare gengiviti, afte, stomatiti, tonsilliti e parodontiti. Inoltre, può essere impiegata a livello cutaneo per medicare ferite, abrasioni, ulcerazioni, follicoliti e acne.




È essenziale consultare il proprio medico e un professionista esperto in fitoterapia prima di iniziare qualsiasi trattamento a base di erbe, soprattutto se si stanno assumendo farmaci.


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