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Mandala

apr 03, 2024

I Mandala e l'Impermanenza


Il mandala, derivato dal termine sanscrito मण्डल (mandala), è un simbolo sacro che rappresenta un "oggetto rotondo" o un "disco", spesso associato al Sole o alla Luna.


I mandala hanno un profondo significato spirituale e sono utilizzati in molte tradizioni orientali, specialmente nel Buddismo e nell'Induismo. La pratica di colorare o creare mandala è considerata un valido supporto per la meditazione, in quanto aiuta a gestire lo stress, calma la mente, aumenta la consapevolezza e migliora la concentrazione. Questi benefici li rendono preziosi anche in campo psicologico.


In definitiva, i mandala non sono solo opere d'arte, ma veicoli potenti di significato e pratica spirituale, che offrono un'opportunità per la conoscenza di noi stessi e la crescita personale.


Il Mandala e la Transitorietà della Vita

Partiamo dalla corretta pronuncia del termine "Mandala": l'accento cade sulla prima "a", quindi la pronuncia è "Màndala", una parola sanscrita che significa "cerchio". Concettualmente, il Mandala rappresenta il cosmo in forma geometrica ed essenziale, tanto da essere definito anche come "cosmogramma".


Questi diagrammi hanno radici antiche nell'India, ma si sono diffusi rapidamente attraverso le culture orientali e, in seguito, grazie al lavoro dello psichiatra svizzero Carl Gustav Jung, anche in Occidente.


Tradizionalmente, i Mandala tibetani non vengono solo dipinti su rotoli di stoffa, ma vengono anche creati con sabbia finemente colorata. Questa pratica richiede un enorme lavoro di precisione e pazienza per creare figure e forme. Tuttavia, una volta completati, vengono distrutti, simboleggiando l'effimera natura del mondo materiale e la transitorietà della vita.


L'etimologia del termine "mandala" è ricca di significati. Può derivare dal sanscrito "manda", che indica la parte densa del latte nella preparazione del ghrta o il processo di separazione della schiuma dal riso. Inoltre, nel Tantrāloka del XI secolo, viene interpretato come "essenza" e "prendere", riflettendo l'idea di raccogliere l'essenza in uno spazio sacro spesso di forma circolare, triangolare o quadrangolare, dove le divinità sono invocate attraverso mantra specifici.


Nei testi antichi, come l'Arthaśāstra del IV secolo a.C., "mandala" può indicare l'insieme degli stati stranieri circondanti un regno.


Inoltre, "mandala" si trova in varie culture religiose del subcontinente indiano, specialmente nel buddhismo, dove i diagrammi geometrici vengono utilizzati per scopi rituali o meditativi. In quest'ottica, il Mandala non è semplicemente un disegno rappresentativo o simbolico, ma piuttosto un luogo creato dal meditante per contemplare le divinità.


Questa pratica religiosa si è diffusa ampiamente in Asia, diventando parte integrante della tradizione spirituale di molte comunità.


Nella Tradizione Induista

Nell'Induismo, il mandala assume il significato di una rappresentazione geometrica complessa che coinvolge l'intero Universo. Questa concezione dei mandala trova le sue radici nei testi del Tantrismo a partire dal VI secolo d.C. Nell'ambito degli altari vedici, la costruzione segue regole geometriche che rispecchiano modelli basilari, come quello del Caturaśraśyenacit, che significa "come un falco composto da quadrati".


In modo simile, la funzione del mandala si estende alla progettazione della pianta dei templi induisti secondo gli antichi manuali di architettura religiosa noti come Vāstuśāstra. Qui, l'architetto non traccia semplicemente un contorno su scala ridotta, ma utilizza quadrati che, uniti in varie combinazioni (solitamente 64 o 81), delineano la disposizione del tempio.


Il concetto di vāstumandala è intrinsecamente legato all'idea del "corpo cosmico" (vastupuruṣa), considerato l'origine dell'Universo, in cui risiedono le divinità principali e secondarie, insieme ai guardiani del tempio. Questa disposizione assicura un ambiente sacro e ospitale per le divinità.


Nella Tradizione Buddhista

Nella letteratura buddhista, il termine sanscrito mandala viene descritto in diversi modi: In cinese: 曼荼羅, màntúluó; In giapponese: 曼荼羅, mandara; In coreano: 만다라, mandara; In vietnamita: Mạn-đà-la e In tibetano: དཀྱིལ་འཁོར་, dkyil ’khor.


In questo contesto, il significato originario di "cerchio" del termine mandala si è esteso per indicare il concetto di "centro" e "periferia".


Ad esempio, in tibetano, དཀྱིལ་ (dkyil) indica il "centro", mentre ་འཁོར (’khor) si riferisce a ciò che lo circonda.


Nel contesto del buddhismo tibetano, il mandala rappresenta l'Universo stesso, e la sua creazione è una pratica rituale appartenente alle sngon ’gro. Viene disegnato a terra per scopi rituali come la consacrazione, l'iniziazione o la protezione.


Il mandala può anche raffigurare la dimora di una divinità centrale, circondata da altre divinità ausiliarie. Questa rappresentazione simbolica serve come punto focale per la meditazione e la pratica rituale all'interno della tradizione buddhista tibetana.


I Benefici della Meditazione con i Mandala

Ogni Mandala porta con sé un significato unico, e colorarne uno risveglia e stimola parti specifiche di noi stessi. Queste rappresentazioni dell'universo offrono un'opportunità per esprimere il nostro mondo interiore, le nostre emozioni e lo stato d'animo del momento attraverso il colore e la forma.


Il principale obiettivo dei Mandala è facilitare il ritrovamento del nostro "centro", del benessere interiore che spesso rischiamo di perdere a causa dello stress, dell'ansia e delle preoccupazioni quotidiane. La pratica della Meditazione mandala ci permette di ristabilire l'equilibrio interiore e di coltivare qualità benefiche per la nostra persona, trasmettendo sensazioni di pace e armonia.


Attraverso il processo creativo e meditativo del colorare un Mandala, ci immergiamo in un viaggio interiore di autoconoscenza e autoguarigione, trovando sollievo e tranquillità nel ritmo riequilibrante della nostra respirazione e nell'arte della concentrazione.


Dedicare del tempo alla colorazione di un Mandala offre alla mente una preziosa pausa dalle ansie e dalle preoccupazioni della vita quotidiana. Questa semplice attività infonde tranquillità e rilassamento, risveglia e stimola la nostra innata creatività.


In modo inconscio, entriamo in contatto con il nostro Io più profondo, permettendo così la nascita di nuove idee e di nuovi approcci alla nostra vita. Il processo di colorazione del Mandala diventa quindi un momento di esplorazione interiore, in cui possiamo liberare la mente e lasciare fluire liberamente la nostra creatività.


I benefici derivanti dalla pratica costante della meditazione con i Mandala sono molteplici e vengono riconosciuti anche in ambito psicologico per il loro valore terapeutico.


Carl Jung, in particolare, li considerava rappresentazioni della mente che agevolano l'assimilazione di aspetti inconsci e riflettono le nostre emozioni proiettate su di essi.


Riassumendo, ecco alcuni dei benefici più significativi associati alla pratica dei Mandala:


  • Favoriscono una connessione profonda con il proprio Sé.
  • Migliorano la concentrazione, la memoria, l'attenzione e stimolano la creatività.
  • Riducono l'ansia e lo stress, contribuendo a calmare la mente e a gestire le emozioni.
  • Promuovono il relax e la tranquillità.
  • Aumentano la consapevolezza di sé.
  • Aiutano a sciogliere le tensioni muscolari.


Questi benefici combinati rendono la meditazione con i Mandala un'efficace pratica per il benessere mentale ed emotivo, offrendo una via verso la calma interiore e la realizzazione personale.







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