La natura si difende da sola

28 luglio 2025

Galline, anatre e la lotta biologica alla Popillia japonica

Negli ultimi anni, chi lavora nei campi o cura un giardino lo ha notato: le foglie bucate, come se fossero state mangiate da una forbice. Il colpevole? Spesso è la Popillia japonica, un piccolo scarabeo originario del Giappone che ha trovato in Europa un habitat perfetto… e praticamente senza predatori.

Presente ormai in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, questo insetto è capace di distruggere frutteti, orti, vigneti e prati ornamentali. Le larve si sviluppano nel terreno, nutrendosi delle radici dell’erba. Gli adulti, invece, divorano foglie e fiori, lasciando danni evidenti e persistenti.

Se il problema arriva dalla natura perché non rispondere con rimedi naturali?

Invece di ricorrere a pesticidi chimici (costosi, poco selettivi e dannosi per l’ambiente), sempre più persone stanno riscoprendo un metodo antico e geniale: usare animali da cortile per ridurre la presenza degli insetti invasivi

Galline tuttofare

Le galline, quando possono muoversi liberamente, passano la giornata a scrutare il terreno alla ricerca di cibo. Questo comportamento le rende predatrici naturali delle larve della Popillia, che si sviluppano proprio nel suolo.

Vantaggi:

  • Scavano il terreno, portando alla luce e mangiando le larve.

  • Consumano anche adulti, se riescono ad acchiapparli.

  • Producono uova fresche e fertilizzano il suolo con letame ricco di azoto.

Caso reale:

In Lombardia, alcune aziende agricole biologiche hanno inserito gruppi di 10–20 galline in piccoli frutteti recintati, ottenendo una riduzione dell’infestazione fino al 60% in un solo anno. Il trucco è farle entrare tra agosto e ottobre, quando le larve sono attive nel terreno.

Anatre: le pattugliatrici instancabili

Le anatre corritrici indiane sono tra le più amate dagli orticoltori biologici. Sono leggere, non volano, e si muovono tutto il giorno beccando insetti tra l’erba, sotto le foglie e persino vicino all’acqua.

Vantaggi:

  • Coprono grandi aree, muovendosi in gruppo.

  • Mangiano insetti adulti durante le ore fresche.

  • Non rovinano le radici perché non scavano come le galline.

Esperienza concreta:

In un orto comunitario di Torino, cinque anatre sono state usate per tenere sotto controllo Popillia, cavallette e chiocciole. Il gruppo ha ridotto visibilmente la popolazione degli scarabei senza intaccare la produzione. I volontari hanno creato un piccolo ricovero mobile per spostarle tra le aiuole senza danneggiare le colture.

Quando e come introdurre gli animali

Momento ideale:

  • Galline: fine estate e autunno, per attaccare le larve.

  • Anatre: primavera ed estate, per gli adulti.

Regole pratiche:

  • Non lasciarle libere durante la fruttificazione o vicino a piante delicate.

  • Garantire acqua fresca, ombra e protezione dai predatori.

  • Recintare l’area con reti mobili, facilmente spostabili.


  • Rotare le zone d’ingresso per evitare il compattamento del terreno.

Con le api? Nessun conflitto!

Molti si chiedono se questi animali possano disturbare le api o altri insetti utili. La risposta è: no, a patto che la popolazione di galline e anatre sia ben gestita. Non sono attratte da api o farfalle, ma prediligono insetti più lenti e larve. Anzi, mantenendo il bilanciamento ecologico, si contribuisce anche al benessere degli impollinatori.

Un sistema che si autoregola

Questa strategia fa parte della cosiddetta agricoltura rigenerativa, dove ogni elemento ha un ruolo: gli animali nutrono il terreno, controllano i parassiti, e a loro volta ricevono cibo e spazio per vivere. È un ritorno all’equilibrio, che oggi diventa una risposta concreta al cambiamento climatico e all’invasione di specie aliene.

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