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LA MEDITAZIONE E LE NEUROSCIENZE

dic 22, 2023

La Meditazione secondo le Neuroscienze


Negli ultimi anni, il campo delle Neuroscienze ha attirato molta attenzione.


Ma cosa sono e cosa approfondiscono le Neuroscienze?

Le Neuroscienze, o Neurobiologia, costituiscono un ramo delle scienze cognitive dedicato allo studio del Sistema Nervoso. Coinvolgono una vasta gamma di discipline scientifiche, tra cui anatomia, neurologia, biologia molecolare, matematica, medicina, farmacologia, fisica, ingegneria e psicologia.

L'obiettivo principale delle Neuroscienze è indagare lo sviluppo, la maturazione e il mantenimento del Sistema Nervoso, esplorandone l'anatomia e il funzionamento.


All'interno della Neurobiologia, emergono diverse branche, tra cui:

Psicobiologia:

analizza i processi psicologici e comportamentali, approfondendo la fisiologia e la genetica coinvolte.

Neuroscienze cognitive:

si occupano dello studio dei processi biologici neurologici e cerebrali legati, ad esempio, alla memoria, all'attenzione, alla categorizzazione e ad altre funzioni.

Neuroscienze affettive:

investigano i meccanismi neurali e cerebrali legati ai processi emotivo-affettivi, motivazionali e alla regolazione emotiva.

Neuropsicologia:

si occupa dello studio dell'espressione comportamentale e della riabilitazione.

Neuroscienze computazionali:

applicano modelli matematici per comprendere meglio il funzionamento cerebrale e del sistema nervoso in relazione alle funzioni cognitive.

Neurolinguistica:

studia le funzioni anatomo-fisiologiche cerebrali correlate al linguaggio.

Neuroscienze cellulari e molecolari:

si focalizzano sulla biologia, la biologia molecolare e la genetica molecolare del sistema nervoso, dei neuroni e sulla trasmissione dei segnali.




Un argomento affascinante che ha catturato l'interesse delle Neuroscienze negli ultimi anni è l'analisi degli effetti psicofisici ed emozionali della meditazione. Con oltre 3000 pubblicazioni scientifiche disponibili, questo tema ha suscitato un notevole interesse.


La meditazione, definita da alcuni come uno "stato alterato di coscienza" e da altri come uno "stato naturale di coscienza," ha radici antiche. Negli ultimi 30 anni, le pratiche meditative sono state integrate nei programmi psicoterapeutici grazie ai loro molteplici benefici.


La meditazione aumenta la consapevolezza dell'esperienza del momento presente, adottando un atteggiamento compassionevole e non giudicante.


Ma quali sono gli effetti psico-fisici della meditazione?

Queste pratiche agiscono a diversi livelli: fisico, emozionale e psicologico. Sono efficaci per vari disturbi, non hanno effetti collaterali significativi, e gli esiti dipendono dalla durata e dalla continuità della pratica.


Da un punto di vista scientifico, è stato dimostrato che la meditazione aumenta la risposta immunitaria, migliora la coerenza EEG a livello delle onde alfa, riduce la frequenza respiratoria, potenzia la funzionalità e flessibilità cognitiva, stabilizza le emozioni, favorisce il relax e il benessere, aumenta i livelli di dopamina e diminuisce quelli di adrenalina e noradrenalina.


Inoltre, contribuisce al miglioramento della memoria e dell'apprendimento, riduce la sensazione di fatica, promuove emozioni positive e rilassatezza. La meditazione ha anche effetti positivi sul sistema endocrino, diminuendo i livelli di cortisolo e aumentando quelli di beta-endorfine, attenuando il dolore e la paura, e generando una maggiore sensazione di gioia ed euforia.


In conclusione, la meditazione può essere considerata come uno stato naturale e autentico dell'essere umano, con effetti benefici sulla salute e sul benessere psico-fisico-emozionale.







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